mercoledì 6 agosto 2014

#2 Mamma, posso andare in America?

In realtà avrei voluto scrivere questo post ieri sera, ma a quanto pare, internet non era dalla mia parte.
In questi giorni sono a casa della nonna e nell'attesa di un impianto wifi decente, penso.
Io e la nonna abbiamo parlato molto di questa opportunità, di cosa significherebbe per me ed il mio futuro questo anno all'estero, ed io continuo a pensare. Penso a tutto, a cosa comporterebbe, ai pro ed ai contro, a come sarebbe mollare tutto così per dieci mesi. La risposta? Sono pronta
E' l'occasione della mia vita e non sono assolutamente intenzionata a rinunciare per alcun motivo. Chi mi conosce sa quanto sia testarda e, credo, abbia in mente quanto mi impegni per raggiungere un obbiettivo che mi sono prefissata.

Purtroppo però non è così semplice e non dipende tutto da me, ma gli ordini arrivano dal quartier geniale... i miei genitori.
Ho discusso più volte con mia mamma di questo mio grande desiderio, e se bisogna essere sinceri, è lei che l'anno scorso fece la prima mossa parlandomene. Ricordo come se fosse successo ieri quando mi disse "So che con il Rotary c'è l'opportunità di fare via un anno all'estero, perché non provi ad informarti un po' in giro?". Era il primo mese di seconda superiore e da quel momento ricercai sempre di più dettagli che potevano aiutarmi. La mia curiosità non si fermava più alla semplice lettura di blog di attuali exchange student ed iscrivermi ai loro canali youtube, non era un semplice gironzolare su internet tra i vari siti, ma era qualcosa di molto più profondo.
Dopo aver scoperto di avere agganci, cosa fondamentale, con dei Rotariani ed esser quasi convinta a tentare con loro le selezioni, ho scoperto Youabroad. Ho contattato vari exchange che erano via con loro o che sarebbero partiti nell'agosto del 2014. Tutti quanti mi hanno detto che è un'agenzia molto seria e che tutela gli studenti in maniera perfetta. Agenzia? Trovata.

Veniamo al dunque. Dopo tanti discorsi piuttosto in aria, ieri sera ho parlato per la prima volta seriamente con mia madre. Non mi sembrava vero, mi stava dando un'attenzione che non si dà ad una ragazza di quindici anni, ma ad un'adulta.
Quando le ho accennato la destinazione,  gli Stati Uniti, mi sembrava molto perplessa. In realtà so che lei mi manderebbe più volentieri nel Regno Unito o in Irlanda in quanto sono più vicini. La cosa che la spaventa di più è la lontananza, non a livello affettivo, ma a livello pratico. Ha paura che se dovesse succedere qualcosa queste migliaia di chilometri la possano ostacolare ad intervenire.
Personalmente l'ho interpretata come una mancanza di fiducia, e se c'è una sensazione che odio, è proprio quella. Ho paura di deludere le persone che mi circondano. Sono sempre stata una persona piuttosto autonoma, ma allo stesso tempo conto molto sull'immagine che posso dare agli altri.
Ritornando a noi, lei mi ha detto che è disposta ad andare a Milano e parlare con Youabroad. Questa è assolutamente la cosa migliore che mi sia successa nelle ultime due settimane. 
Ciò mi ha fatto capire che crede che io sia abbastanza matura per vivere via di casa per un anno, ma vuole una sicurezza, che io non sia troppo distante. Staremo a vedere che succede. Per ora, sono soddisfatta.

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